La luce UV può uccidere virus, batteri e germi in modo rapido e affidabile.
In alcuni settori la disinfezione con luce UV è già standard, ad esempio nella produzione alimentare, nel trattamento dell’acqua potabile e nella sterilizzazione dei sistemi di ventilazione. A causa della recente situazione con il Covid-19, due aziende altoatesine hanno deciso di sviluppare una lampada UV che, grazie alla sua facilità d’uso e affidabilità, può essere utilizzata in diversi ambiti: dal commercio, alla gastronomia, all’industria alberghiera e alle abitazioni private .
COME FUNZIONA LA DISINFEZIONE CON LA LUCE?
La luce UV nella gamma di lunghezze d’onda da 200 a 300 nm (nanometri) ha un effetto disinfettante e può rendere innocui virus, batteri e germi sulle superfici e nell’aria. La radiazione viene assorbita dal DNA dei microrganismi, distruggendone la struttura e inattivando le cellule viventi in brevissimo tempo. La luce UV può essere suddivisa in tre diversi effetti di radiazione: luce UV-A, che si avvicina di più alla luce viola visibile ed è anche chiamata luce nera. La luce UV-B, che viene spesso utilizzata nella fototerapia, e la luce UV-C, che è la più energica e può essere utilizzata per la disinfezione. Tutti e tre gli effetti della radiazione si verificano anche alla luce solare naturale, ma la luce UV-C è schermata dallo strato di ozono nell’atmosfera e quindi impedisce che raggiunga la superficie terrestre. L’irradiazione mirata delle superfici e dell’aria con la luce UV-C riduce la capacità di infettare, per così dire, la velocità di diffusione dei microrganismi. Per l’uomo e gli animali, la radiazione attiva e diretta può anche essere dannosa per le cellule, quindi nessuno dovrebbe trovarsi nella stanza quando si utilizza la radiazione UV-C. Dopo l’applicazione e una sufficiente ventilazione, i locali trattati con i raggi UV-C possono essere utilizzati senza esitazione